Cuore della Sardegna

Incorniciato dai monti e affacciato su un’incantevole valle, il paese di Olzai è il luogo ideale da cui godere di suggestivi panorami che spaziano dai monti del Gennargentu alla valle del fiume Tirso. I monti granitici sembrano abbracciare l’abitato offrendo rifugio dai freddi venti invernali e lasciando un’apertura verso la valle protetta dalle alte colline. Il centro è attraversato dall’arginamento su cui scorre il rio Bisine che discende dalle alture per confluire sul fiume Taloro. Le piene invernali fornivano la forza motrice per i mulini che, nel Novecento, erano utilizzati per la macinazione del grano; appena fuori dal paese si può visitare l’ultimo mulino ad acqua, ancora funzionante, denominato “Su Mulinu Bezzu”; costruito nell’Ottocento in conci di granito, rappresenta un bell’esempio di architettura pre-industriale e documenta l’importante attività della lavorazione del grano nella storia di Olzai.

Verso sud si può intraprendere la scalata al Monte Gulana, sulla cui sommità si trovano enormi blocchi di pietra su cui sorgeva “Su Casteddu”, una fortezza di origine bizantina protagonista di molte leggende popolari che raccontavano di fantastici tesori nascosti nei suoi cunicoli sotterranei. Tra il periodo del Bronzo Medio e Recente fu eretta l’imponente tomba dei giganti di “S’ena de sa vacca”, chiusa da un enorme lastrone in pietra che per lungo tempo ha identificato il monumento come dolmen. La struttura muraria della camera, realizzata a filari, e i resti dell’esedra sono tipici delle tombe dei giganti più recenti. Non lontano si trova il nuraghe “Su Puddu” e più a sud quelli di “Erchiles”, “Oritti”, “Sos Pranos” e “Portoni”, mentre avvicinandosi al centro abitato si incontrano i nuraghi di “Comiddo”, “Lenuie” e “Ludurioe”.

Tra Ottocento e Novecento il centro si distinse per l’alto grado di istruzione della popolazione che vantava, per l’epoca, un alto numero di laureati. La grande importanza attribuita all’istruzione portò alla costruzione del primo istituto per l’infanzia: nel 1904 il canonico Salvatore Fancello fondò difatti l’Asilo di San Vincenzo. La scuola era destinata agli alunni dai 3 ai 6 anni e, oltre alla funzione educativa, si proponeva di accogliere e offrire un pasto ai bimbi poveri che frequentavano gratuitamente. Olzai fu definito “il paese dei laureati” e tra i suoi cittadini illustri si ricorda anche il medico Pietro Meloni Satta.

L’affascinante centro storico del paese ha mantenuto l’impianto tipico dei centri barbaricini con case su più piani costruite con blocchi di granito. Tra queste spicca un bel palazzo settecentesco, la Casa-Museo dell’artista Carmelo Floris. Nei locali sono esposte diverse opere del famoso pittore e incisore. Al primo piano si trovano le stanze in cui viveva la famiglia arredate con mobilia d’epoca, mentre al secondo piano è ancora possibile visitare lo studio del maestro. I suggestivi vicoli lastricati nascondono piccoli e grandi gioielli d’architettura, come la chiesa intitolata a San Giovanni Battista che costruita nel XV secolo come oratorio dedicato al Salvatore, venendo poi ampliata nel XVII secolo e nel 1738, quando fu costruito il campanile e divenne chiesa parrocchiale. La graziosa facciata termina con cornici in trachite rosa con cui è realizzato anche il rosone centrale e le decorazioni che circondano il portale.

L’edificio più antico è invece l’incantevole chiesa di Santa Barbara, eretta nel XIV secolo e sede della seicentesca confraternita de Santa Rughe. Al suo interno è custodito il celebre “Retablo della Pestilenza”, opera del pittore denominato Maestro d’Olzai, che lo dipinse nel XV secolo probabilmente come ex-voto a seguito dell’epidemia di peste del 1477. La chiesa di Sant’Anastasio fu invece edificata nel XVI secolo in stile gotico-catalano; unico elemento di decoro nella semplice facciata a capanna è un arco in trachite rossa che incornicia il portale, sovrastato da una piccola finestra. All’interno si trova il “Retablo della Sacra Famiglia” del XVI secolo.

Nel weekend del 18 e 19 novembre Autunno in Barbagia fa tappa ad Olzai! Ecco il programma completo della manifestazione:

Sabato 18 novembre

Ore 10.00 - Apertura delle Cortes nel centro storico, delle mostre temporanee e dei laboratori di lavorazione e degustazione dei prodotti tipici locali:

  • nell’antico mulino idraulico nel rio Bìsine “Su mulinu vetzu”: tecniche di molitura del grano senatore cappelli e dell’orzo coltivato nei campi di Olzai, con dimostrazione delle tecniche di cottura con forno a legna dei pani tradizionali olzaesi.
  • nella storica sede della Società Mutuo Soccorso Bestiame Agrario “Sa domo’e su sotziu”: lavorazione dell’asfodelo ed esposizione di manufatti della tradizione contadina.

Ore 11.00 - Casa Museo Carmelo Floris: inaugurazione della mostra «Arte in rosa a Casa Floris», a cura di Marzia Marino, con l’esposizione di 40 opere realizzate da artiste sarde dagli anni Venti del Novecento fino ai giorni nostri giorni.

Domenica 19 novembre

Ore 9.00 - Riapertura delle Cortes, delle esposizioni, delle mostre temporanee e dei laboratori, lungo le vie del centro storico.

Ore 16.00 - Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista: esibizione del Coro Polifonico di Olzai. Animazione musicale nell’itinerario delle Cortes, con gli allievi della Scuola Civica di Musica “Barbagia” e di altri gruppi musicali.

Da visitare

  • Casa Museo Carmelo Floris
  • Antico mulino idraulico nel rio Bìsine
  • Retablo della Pestilenza (XV sec.), chiesa Santa Barbara
  • Retablo (XV sec.), chiesa Sant’Anastasio
  • Chiesa parrocchiale di San Giovanni (XVII sec.)
  • “Sa domo de dottor Franziscu Dore”, nel rione di “Drovennoro”, con visite guidate curate da Lorenzo Dore

Servizi turistici

  • Piazza “Su Nodu Mannu”: punto di accoglienza e informazioni, curato dai volontari dell’associazio- ne Croce Azzurra Olzai; capolinea del “Trenino delle Cortes” per un mini tour nel centro storico del paese curato dell’associazione turistica Pro Loco Bisìne Olzai.
  • Piazza Sant’Ignazio: servizio navette per il trasporto dei visitatori fino all’antico mulino idraulico nel rio Bisìne (con partenze ogni 15 minuti).

Dove mangiare

Agriturismo “Su Pinnettu” di Bussu S., in località “Badu ‘e Carru”, tel. 368/3655668

Punto di ristoro di Maria Giovanna Sechi, paninoteca e bibite, tel. 340/2517161

Dove dormire

B&B “I Limoni” di Barbara Azuni, via Cavour 10, tel. 0784/55290 – 349/0089472

Organizzazione

Comune di Olzai – www.comune.olzai.nu.it; tel. 0784/55001; fax 0784/55170; email: info@comune.olzai.nu.it

Collaborazione organizzativa e informazioni turistiche

Pro Loco Bisine Olzai (tel. 346/3146374 – 0784/55074; email: proloco.olzai@tiscali.it) e altre associazioni locali

Casa Museo Carmelo Floris, tel. 366/4625022 – 333/2956188; email: museocarmelofloris@gmail.com

Cooperativa Sociale Radiosa, tel. 349/0089472; email: cooperativaradiosa@tiscali.it