AIB edizione 2024
7 settembre - 15 dicembre 2024

Autunno in Barbagia

Scopri i paesi nel cuore della Sardegna

Le prime presenze dell'uomo nel territorio di Ottana si attestano sin dal paleolitico inferiore, come documentato da circa 3000 manufatti litici che testimoniano la probabile esistenza di una vera e propria industria del settore. Altre importanti testimonianze del passato sono le necropoli neolitiche come quella di "Sa Pranedda", i dolmen, le tombe dei giganti e i numerosi nuraghi. Dapprima appartenente al Giudicato di Torres, Ottana fu anche sede di Diocesi, istituita intorno all'anno 1000; risale all’epoca anche l'edificazione di una delle più belle espressioni del romanico in Sardegna, la cattedrale di San Nicola, sede vescovile consacrata nel 1160 e omaggiata nella prima metà del 1300 perfino dal futuro Giudice di Arborea Mariano IV. Con la soppressione della Diocesi, a seguito di bolla papale nel 1503, si chiuse per Ottana quel lungo periodo di splendore e si affacciò un periodo di decadenza che portò allo spopolamento del paese. Nella seconda metà del '900 Ottana fu invece al centro di importanti progetti industriali per l'insediamento di un certo numero di grosse realtà; il progetto non ebbe gli esiti previsti inizialmente e al momento attuale vi è stato un graduale ritorno alle attività agricole, alla pastorizia e all'artigianato.

L’abitato si trova ai bordi dell’area alluvionale del fiume Tirso, a ridosso di alture collinari boscose che segnano l’ingresso nella Barbagia di Ollolai e che si elevano sino al massiccio del Gennargentu. Il territorio è costituito da un'ampia distesa pianeggiante, raramente interrotta da formazioni collinari. La punta più elevata è Monte Nieddu, vetta che raggiunge i 560 metri di altezza. Ottana confina da nord verso sud con i paesi di Orani, Sarule, Olzai, Sedilo, Noragugume e Bolotana. Nell'habitat naturale creato dal Tirso sono presenti lepri, anatre selvatiche, testuggini d'acqua dolce e galline prataiole. Nel territorio scorrono pochi corsi d'acqua a regime torrentizio come il ''Rio Liscoi'', il ''Rio Binzas'' e il ''Rio Merdaris''. Particolare importanza riveste il fiume Tirso che forma, qualche chilometro più a valle, il lago Omodeo. Il centro abitato è composto da vicoli stretti alternati ad alcune piazzette su cui si affacciano delle abitazioni basse con muri di pietra. Adagiata su un prato verde, si erge la Cattedrale di San Nicola, la cui facciata alta ed imperiosa guarda all’abitato e alla piana dando le spalle alla montagna.

A Ottana sono da sempre radicati alcuni aspetti culturali legati alle antiche tradizioni che ancora oggi permangono e che in questi ultimi anni si sono ulteriormente rafforzati, grazie anche all'impegno dei giovani che, attraverso la costituzione di alcuni gruppi ed associazioni culturali, ripropongono manifestazioni laiche e religiose dalle origini molto lontane nel tempo. Si ricorda ad esempio ''Su Carrasegare'' (il carnevale), con le tipiche maschere ottanesi de ''Sos Merdules'' rappresentati da una maschera lignea calzata da bambini e adulti che indossano abiti di velluto, coperti di pelli di pecora. ''Su Merdule'' è il protagonista del carnevale e rappresenta l'uomo che cattura, doma e governa l'animale. ''Sos Boes'' sono gli altri protagonisti principali della festa: maschere lignee con corna bovine che portano sulle spalle bronzi e campanacci, trattenuti da una cintola di cuoio.  Queste maschere percorrono le vie del paese con movenze cadenzate, in sintonia con il frastuono dei campanacci e accompagnate dal rumore de ''Su Orriu'', uno strumento musicale primitivo. Completa la festa ''su ballu tzoppu'', tradizionale ballo tondo che si svolge al ritmo de ''s'affuente'', un altro strumento musicale antichissimo costituito da una sorta di grande piatto di rame con dei bassorilievi, che viene suonato con una grossa chiave di ferro dalle abili mani dei suonatori della tradizione di Ottana. Chiudono i festeggiamenti ''Sas Amoradas'', versi cantati che si usano per chiedere in sposa una ragazza, rappresentando simbolicamente modi e termini propri del mondo agropastorale. Il carnevale è preceduto, in ordine temporale, dalla ricorrenza religiosa de ''Sant'Antoni de su 'ogu'', festeggiato con il rituale de ''Su Ogulone'' e la tradizionale prima uscita de ''Sos Merdules'' il 17 gennaio. Per approfondire e conoscere meglio la tradizione del paese, si può inoltre visitare il Museo Casa Barca ed assaporare un passato fatto di tradizioni, cultura e passione.