La storia, attraverso gli elementi di cultura materiale, i resti organici e i relitti linguistici, ha lasciato tracce ininterrotte almeno dal neolitico antico, con elementi sporadici relativi anche ad età anteriori. Il paesaggio sardo conserva in maniera diffusa i resti degli insediamenti abitativi, dei monumenti funerari e degli edifici di culto, mentre gli scavi hanno riportato alla luce oggetti di ceramica, gli utensili e gli idoli litici e poi metallici che accompagnavano le attività quotidiane e i momenti significativi della vita di questi lontani antenati. Queste testimonianze, nei siti archeologici e nei musei, ricostruiscono un quadro parziale ma fortemente caratterizzato e singolare delle attività e delle manifestazioni spirituali delle antiche popolazioni, lungo un percorso progressivo che elabora in forme originali stadi culturali ovunque attestati.
Nell’altopiano di Taccu, sorge il nuraghe Cea. Il monumento è composto da una torre principale, cui si accede tramite un corridoio, e una torre aggiunta in un secondo momento costruttivo. Il nuraghe comprendeva anche un piano superiore, il cui crollo ha ostruito la scala di accesso. La torre principale, che ha un diametro di quasi nove metri, è costruita in blocchi di granito di medie dimensioni appena sbozzati.
Loceri è un piccolo borgo che conta 1267 abitanti, si trova nell’Ogliastra media, nella parte centro orientale della Sardegna a circa 206 mt sul livello del mare, lungo la direttrice stradale che collega i centri di Tortolì e Lanusei, capoluoghi della più piccola provincia d’Italia, e la fascia costiera all’area montana del Gennargentu e della Barbagia.
Per la centralità geografica è punto di partenza ideale di affascinanti itinerari: a est la fascia litorale e la spiaggia di Cea con i faraglioni in porfido rosso e l’altopiano basaltico di Teccu, più a sud invece si possono ammirare le scogliere in granito rosa e le creste ricamate del massiccio costiero del Monte Ferru; all’interno, poi, è imperdibile il paesaggio fantastico dei Tacchi dolomitici con grotte bellissime e tesori geologici e archeologici. Verso ovest, invece, si potranno osservare gli altopiani granitici, le montagne scistose e le foreste del Gennargentu, il tetto della Sardegna; a nord infine, oltre le stupende colate di porfido rosso, peculiarità geologica dell’Ogliastra, i bastioni calcarei dei supramonti, un mondo a parte dove i fenomeni del carsismo hanno disegnato scenari primitivi che conservano una ricca biodiversità di endemismi e foreste antiche chiuse sul Tirreno da splendide cale e alte falesie.
L’Estate è la stagione più nota ai visitatori e il mare esercita un forte richiamo, esiste però una Sardegna meno conosciuta e più vera che in tutte le stagioni ha frutti generosi e un sapore proprio. Questa Sardegna esprime la propria natura attraverso la bellezza dei suoi paesaggi scolpiti, la varietà degli spazi coltivati e dei vasti pascoli ancora popolati da mandrie brade, e attraverso la particolare dolcezza del suo clima, che regala anche in pieno inverno delle giornate di splendido sole, di azzurro e di spiagge deserte.
L’essenza di Loceri trova espressione nei frutti della sua speciale tradizione che ripropone i moduli canonici dell’ospitalità sarda in una serie di eventi che ciclicamente scandiscono le stagioni. Ricco e vario il programma delle manifestazioni proposte durante tutto l’anno e in modo particolare in estate, quando il paese apre le piazze e gli angoli caratteristici al meglio della propria ospitalità, fatta di accoglienza e cordialità, di una cucina dai sapori marcati e di ottimi vini. Originali sonorità nella musica, nel canto e nel ritmo coinvolgente del ballo sardo sono immancabile accompagnamento alla festa e gli splendidi colori dei gruppi in costume si mischiano con insolita naturalezza alla variegata presenza della folla, alla fine collettivamente partecipe al cerchio del ballo che riempie la piazza. Le più importanti ricorrenze pagane e religiose sono i fuochi di Sant’Antonio festeggiato a metà di gennaio, la Festa religiosa in onore di San Bachisio nella prima settimana di maggio nella chiesetta campestre risalente al XVI sec., la sagra enogastronomica Culurgionis e Costumus alla fine di giugno, che coincide molto spesso con il festeggiamento del Santo Patrono San Pietro, Incontri d’estate con le numerose serate musicali che si svolge tra luglio e agosto ed ha in Gennas Abertas - manifestazione enogastronomica della prima settimana di agosto - la serata più prestigiosa. Ed ancora sono appuntamenti imperdibili o di rilievo: la Festa religiosa dedicata alla Madonna di Bonaria nella prima settimana di agosto, la Sagra della Pecora e la rassegna fotografica a metà agosto, la festa religiosa del Sacro Cuore nella prima settimana di settembre nel Parco Taccu.
Il Museo Etnografico Sa domu de s'olia e il Museo Vecchi Frantoi ospitano due antichi frantoi per la molitura delle olive, testimoni di una vocazione agricola e di un patrimonio olivicolo di alberi millenari solo in parte sopravvissuti agli incendi ripetuti dei decenni passati. Il Museo Etnografico conserva il frantoio più antico ancora in sito, al piano terra di un edificio storico, accanto a una raccolta di attrezzi e oggetti legati alla produzione dell'olio e alle altre attività agricole. Nei piani superiori, nelle vecchie stanze sono allestiti gli ambienti, gli arredi e gli oggetti di uso domestico, compresi i giocattoli per i bambini e sono esposti i costumi tradizionali.
Il Museo Vecchi Frantoi è un successivo esempio di frantoio in un ambiente ricostruito seguendo la vecchia tipologia architettonica, lungo la via principale del paese, più volte utilizzato per l'allestimento di mostre e manifestazioni culturali.
Primavera nel cuore della Sardegna: Loceri 4 e 5 Maggio
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