Cuore della Sardegna

Ci sarebbe piaciuto raccontarvi il programma di Bitti, e poi quello di Oliena, Austis, Orani e di tutti i meravigliosi paesi del Cuore della Sardegna.

Vi avremmo voluto attendere nei nostri paesi, come ogni anno, per trascorrere insieme indimenticabili fine settimana.

Invece, per le ragioni che noi tutti conosciamo, quest’anno Autunno in Barbagia non ci sarà. MA non sarà un anno triste e nostalgico! Sarà un anno che vedrà il racconto digitale dei paesi e delle loro ricchezze, per farci trovare ancora più preparati all’edizione 2021.
Ci aspettano tante belle scoperte e iniziative per ricordare insieme i momenti più belli: alcune sono ancora TOP SECRET, seguiteci sui social per scoprirle!

 

01.11.2020

Mamoiada

Anche se Autunno in Barbagia quest'anno non ci sarà vogliamo fare con voi un viaggio virtuale a Mamoiada e darvi qualche consiglio:

  • Il misterioso menhir Sa Perda Pintà (o stele di Boeli) è uno dei meravigliosi ritrovamenti scoperti nel territorio, insieme a domus de Janas (tombe scavate nella roccia), dolmen, tombe dei giganti, nuraghi e un pozzo sacro.
  • Intensi profumi delle uve arricchiscono un paesaggio in cui predomina la vite e il castagno che ricoprono di caldi colori le dolci colline intorno al paese. Su fertili terreni di origine granitica, con microclima temperato, prosperano le vigne da cui si ottengono rinomati vini, produzioni eccellenti delle cantine locali.
  • I “sentieri dei pastori” sono incantevoli strade rurali della transumanza da cui si possono intraprendere deliziose escursioni a piedi o in mountain bike.
  • Sull’Altopiano di Lidana si trova l’affascinante santuario campestre intitolato ai santi Cosma e Damiano.
  • Il 17 gennaio con la festa di Sant’Antonio Abate ha inizio il carnevale e a Mamoiada si ripete un antichissimo cerimoniale animato dalle maschere tradizionali: Mamuthones e Issohadores. I primi portano sul viso una maschera nera, intagliata nel legno di pero selvatico o ontano, e indossano pelli ovine insieme a “sa carriga”, circa 30 kg di campanacci legati sulle spalle. Durante la sfilata per le vie del paese e intorno ai fuochi, i Mamuthones incedono con un particolare passo, quasi una danza, guidati dagli Issohadores. Questi ultimi sono vestiti con elementi maschili e femminili dell’abbigliamento tradizionale e portano sa soha, la fune con cui prendono a lazzo le persone.
  • Diversi esemplari di queste straordinarie maschere sono esposti nel Museo delle Maschere Mediterranee in cui si possono ammirare altre rappresentazioni del carnevale barbaricino a confronto con le maschere di alcuni paesi europei e mediterranei.
  • Per approfondire la conoscenza delle tradizioni locali e della storia e cultura del territorio si può visitare il Museo della cultura e del lavoro che vanta una interessante collezione dei meravigliosi abiti tradizionali.