Cuore della Sardegna

Ci sarebbe piaciuto raccontarvi il programma di Bitti, e poi quello di Oliena, Austis, Orani e di tutti i meravigliosi paesi del Cuore della Sardegna.

Vi avremmo voluto attendere nei nostri paesi, come ogni anno, per trascorrere insieme indimenticabili fine settimana.

Invece, per le ragioni che noi tutti conosciamo, quest’anno Autunno in Barbagia non ci sarà. MA non sarà un anno triste e nostalgico! Sarà un anno che vedrà il racconto digitale dei paesi e delle loro ricchezze, per farci trovare ancora più preparati all’edizione 2021.
Ci aspettano tante belle scoperte e iniziative per ricordare insieme i momenti più belli: alcune sono ancora TOP SECRET, seguiteci sui social per scoprirle!

 

28.09.2020
Sarule

Pronti per un'altra tappa "virtuale" nel Cuore della Sardegna?
Oggi vi raccontiamo Sarule, piccolo centro noto per un luogo di culto leggendario, meta di pellegrini, per i tappeti, la produzione di squisiti formaggi e olio d'oliva pregiato. Ecco i nostri consigli:

  • Il territorio di Sarule è ricchissimo di archeologici (all'incirca 40), tra i quali ricordiamo l’ ”altari di Logula”, uno dei monumenti funerari di epoca nuragica meglio conservati (anche Alberto Della Marmora ne parla nel suo «Viaggio»)
  • I profili appuntiti del complesso di Gonare risaltano sul dolce territorio collinare che circondano il paese. Qui si trova il santuario di Nostra Signora del Monte Gonare, importante edificio religioso meta di pellegrinaggio da tutta l'isola.
  • Il centro storico, con le strette viuzze su cui si affacciano le tipiche case in granito, si sviluppa intorno alla chiesa più antica di Nostra Signora del Rosario.Vi consigliamo una bella passeggiata per ammirare anche i variopinti murales.
  • Sarule è il paese noto in tutta la Sardegna per la produzione di pregiati tappeti in lana grezza e cotone, "sa burra", ancora oggi realizzati su arcaici telai verticali secondo schemi e modalità antichissimi. I motivi che ritroviamo nei disegni si ispirano alla vita quotidiana: la fantasia de “is denteddas” era ispirata alla dentatura umana, quella de “sas menduleddas” ai tipici dolci in pasta di mandorla.
    La bellezza del tipico tappeto della tradizione tessile affascinò anche il noto artista e designer Eugenio Tavolara che richiese alle tessitrici di riprodurre alcuni suoi disegni e schemi decorativi.
  • La canzone "Non potho reposare" è la prima strofa della poesia “A Diosa”, scritta dallo scrittore sarulese Salvatore Sini (1873-1954), divenuta la più famosa canzone d’amore della Sardegna, ancora oggi immancabilmente presente in ogni serenata romantica.
  • Simbolo di convivialità e della rinomata ospitalità barbaricina, il pane di Sarule viene preparato secondo antiche usanze che vengono tramandate da generazioni. Anche le produzioni casearie sono di eccellente qualità, così come l’olio d’oliva di oliveti secolari.