Un’aura di leggende avvolge la fondazione del paese di Sarule: si narra di un tal donno Sarule che, intorno all’anno Mille, si rifugiò con la sua famiglia nell’attuale centro storico tra la chiesa del Rosario e la scomparsa chiesa di Santa Marta.
Ma i numerosissimi siti archeologici (circa 40) del suo territorio testimoniano una storia ancora più antica che risale al Neolitico: lo raccontano le affascinanti domus de janas (sepolture scavate nella roccia) di Neunele, Sa Neale e Sa Pranedda.
Un importante capitolo della storia è quello legato alla fondazione del santuario di Nostra Signora di Gonare sul monte omonimo. Secondo il racconto popolare fu costruita come ex voto dal giudice Gonario II di Torres che, di ritorno dalla Seconda Crociata (1145), promise di erigere una chiesa alla Madonna sul primo lembo di terra che avesse visto se fosse sopravvissuto ad una terribile tempesta che rischiava di far naufragare il suo veliero. La leggenda narra che giunto sulle coste di Orosei il giudice vide per prima cosa il Monte Gonare, che da lui prende nome, dove fece costruire l’edificio religioso.
Paese di “gente pacifica e laboriosa” come lo definiva l’Angius nell’Ottocento, Sarule ha dato i natali allo scrittore Salvatore Sini (1873-1954) , autore della poesia “A Diosa” divenuta la più famosa canzone d’amore della Sardegna col titolo della prima strofa “Non potho reposare”, ancora oggi immancabilmente presente in ogni serenata.
Il paese è noto in tutta l’Isola per la produzione di pregiati e coloratissimi tappeti in lana grezza e cotone. Questi splendidi manufatti sono ancora realizzati su arcaici telai verticali secondo schemi e modalità antichissimi. Tra le vie del centro si trovano le botteghe artigiane in cui si realizzano questi capolavori unici. La bellezza della tipica burra sarulese affascinò anche l’artista Eugenio Tavolara che richiese alle tessitrici di riprodurre alcuni suoi disegni: da questa collaborazione sono nate vere opere d’arte molto ricercate.
Vi aspettiamo sabato 10 e domenica 11 settembre a Sarule: scarica il programma completo e la mappa degli eventi
Sabato 10 settembre
Ore 10:00: Apertura della manifestazione con visita alle “cortes” e agli spazi espositivi | Casa Museo Ladu
Dalle 10:30 (per tutta la giornata):
- “Pan’e vresa e coccone pintau” – Realizzazione del pane tradizionale
- “Dae sa burra a su missegnore” - Esposizione e realizzazione del tappeto tradizionale
- “Sul filo dei ricordi” - Mostra fotografica
- Proiezione di filmati tra cui l’opera inedita “Il medico” e curiosità sul poeta Salvatore Sini noto “Vadore”
- Ricostruzione di scene di vita quotidiana nelle stanze della Casa Museo Ladu
| Casa Museo Ladu
Ore 10:30: Visite guidate al sito archeologico “S’altare e logula”
Ore 14:00: Visita alle “cortes” e agli spazi espositivi
Ore 18:00: Esibizione del coro “Vadore Sini” diretto dal maestro Alessio Pilloni, in occasione dell’inaugurazione della Piazza in Via Nazionale
Ore 21:00: Serata musicale con il maestro Luciano Pigliaru
Domenica 11 settembre
Ore 10:00: Visita alle “cortes” e agli spazi espositivi
Ore 10:30: Realizzazione di “sa savada”, fasi della lavorazione, dal formaggio al dolce | Casa Museo Ladu
Dalle ore 10:30 (per tutta la giornata):
- “Dae sa burra a su missegnore” - Esposizione e realizzazione del tappeto tradizionale
- “Sul filo dei ricordi” - Mostra fotografica
- Proiezione di filmati tra cui l’opera inedita “Il medico” e curiosità sul poeta Salvatore Sini noto “Vadore”
- Ricostruzione di scene di vita quotidiana nelle stanze della Casa Museo Ladu
| Casa Museo Ladu
Ore 11:00: “I distretti rurali e l’anima BIO della Sardegna” - Convegno | Polo Don Piu
Ore 15:30: Preparazione de “sa casadina sarulesa” | Casa Museo Ladu
Ore 16:00: Giochi e intrattenimento dedicato ai bambini | Slargo Casa Protetta
Ore 20:00: Serata musicale con il gruppo “melodias arkanas”