Il paese di Birori si trova nella Sardegna centro-settentrionale ai piedi della montagna del Marghine. Fin da epoche remote questo territorio ospitò degli insediamenti umani, come attesta la presenza di ben 53 monumenti archeologici: 23 nuraghi, 14 tombe di giganti, 8 domus de janas, 6 dolmen, 1 fonte nuragica e 1 capanna nuragica.
Dei 23 nuraghi censiti, soltanto due, Tintirrios e Serras, non sono stati rilevati a causa del loro pessimo stato di conservazione, mentre ai margini del paese si possono ammirare i nuraghi Arbu e Miuddu. Quest'ultimo, forse il più rinomato, è costituito da una torre centrale circondata da un bastione trilobato. Dal punto di vista tipologico i nuraghi di Birori possono essere suddivisi in nuraghi “a corridoio”, i più antichi che si collocano nella fase più arcaica della civiltà nuragica (1800 - 1500 a.C.), e nuraghi “a tholos” semplici e complessi, che si pongono fra il 1500 a.C. ed il IX/VIII secolo a.C.
All'interno dell'abitato si trova la tomba dei giganti di Su Palatu, costituita da un corpo tombale allungato e absidato. Si tratta dei classici edifici funerari di età nuragica, di cui si conoscono due tipologie: quello più recente con “stele a dentelli” e quello più antico “a stele centinata”, particolarmente diffuso nel territorio di Birori, così come in tutto il Marghine e nella Planargia. Vicino alla stazione ferroviaria si trovano invece le tombe di giganti di Lassia, che si differenziano per una caratteristica rara fra i monumenti megalitici: la presenza di due coppie di nicchie leggermente rialzate rispetto al piano di calpestìo, con pianta trapezoidale, utilizzate probabilmente come vani di appoggio per le offerte funebri.
A lato della stessa stazione si trovano i dolmen di Tanca Sar Bogadas e Sa Perda 'e S'Altare. I dolmen, tipiche tombe megalitiche dell’eneolitico (2600 - 1800 a.C.), sono relativamente numerosi nel territorio comunale e probabilmente si inquadrano nel periodo dell’Età del Rame. Risalgono invece al 2000 a.C. circa le numerose domus de janas, tombe scavate nella pietra assai modeste nella loro planimetria mono e bicellulare, che si differenziano a partire dal Neolitico Medio e perdurano fino all’Eneolitico per essere poi riutilizzate anche in età nuragica e romana.
Per scoprire dal vivo questo interessante e vasto patrimonio archeologico vi consigliamo di recarvi a Birori il prossimo 12 e 13 maggio in occasione della tappa di Primavera nel cuore della Sardegna, quando sarà possibile effettuare delle visite guidate ai siti di interesse del paese.