
Un esteso altopiano di calcari e dolomie con eccezionali formazioni rocciose arricchito da una ricca vegetazione alimentata dagli abbondanti corsi d’acqua sotterranei. L’area è compresa nel Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu.
Più a sud dall’incantevole distesa di Campu su Mudrecu ci si immette sulla strada per la foresta di Montes che custodisce l’antichissima lecceta di Sas Baddes, alberi plurisecolari mai sottoposti al taglio, con caratteri unici in tutto il Mediterraneo. Su antiche vie di penetrazione, forse realizzate in epoca preistorica, è possibile raggiungere la cima del Monte Novo San Giovanni (1316 m. s.l.m.), dalle spettacolari guglie alte fino a 70 metri.

Il centro storico è caratterizzato da strette stradine e case in pietra arricchite dai bellissimi murales che hanno portato Orgosolo ad una fama internazionale. Il muralismo rappresenta un’importante corrente artistica nata per contestare le ingiustizie sociali, che ha dato origine a numerose opere oggi simbolo del grande fermento culturale ancora vivo nel paese.
I primi dipinti murali di stampo politico-sociale risalgono alla fine degli anni Sessanta del Novecento e furono realizzati dal professor Francesco Del Casino aiutato dagli alunni della scuola media. A partire dagli anni ’80 si sono aggiunti altri soggetti ispirati alle scene vita quotidiana e alle tradizioni locali. In seguito numerosi artisti hanno offerto il loro contributo trasformando il paese in un vero e proprio museo a cielo aperto.

Il paese è noto per la produzione di su Lionzu, la raffinata benda che incornicia il viso delle donne quando indossano l’abito tradizionale. Per la realizzazione del copricapo si utilizzano fili di seta prodotta da una selezionata varietà di baco allevato esclusivamente per questo utilizzo da una famiglia di artigiane che lo eredita di generazione in generazione.