Cuore della Sardegna

Galtellì, Sa Preta Istampata (foto Comune di Galtellì, R. Brotzu)

Il paese di Galtellì sorge ai piedi del monte Tuttavista, nella rigogliosa valle del fiume Cedrino. Il massiccio calcareo del Tuttavista, con i suoi 806 metri, rappresenta il ramo più settentrionale del complesso del Supramonte e si presenta con una morfologia aspra, ricca di grotte e cavità carsiche, dominata dalla macchia mediterranea e da lecci, ginepri e lentischi. Tra la fauna che popola la zona sono presenti cinghiali, volpi, donnole e martore, mentre tra gli uccelli si possono avvistare esemplari di corvo imperiale, gheppio, gruccione, pernici e poiane. Sulla sommità spicca la statua bronzea del Cristo, realizzata nel 2001 dall’artista spagnolo Pedro Angel Terron Manrique. La scultura riproduce la statua lignea del Santissimo Crocifisso ospitata nell'omonima chiesa del paese ed è oggi meta di tanti pellegrinaggi dei fedeli. Le bellezze naturali di un territorio incontaminato e posto in una posizione strategica assicurano una ricca offerta di bellezze naturali che spaziano dai sentieri montani tracciati dal CAI (Club Alpino Italiano), lungo i quali si possono esplorare le infinite varietà di specie botaniche, fino alla suggestiva roccia Sa Preta Istampata (la roccia forata), meta ambita dagli appassionati di trekking e free climbing.

Galtellì, Castello di Pontes (foto Comune di Galtellì, R. Brotzu)

Il fiume Cedrino è invece il maggiore corso d’acqua che bagna la vallata di Galtellì: l’area attorno al fiume è frequentata da diverse specie di uccelli migratori, come le alzavole e il germano reale. Al centro del borgo si trova l’antico Castello Malicas, nei pressi del quale è possibile apprezzare una delle necropoli ipogeiche di epoca neolitica. Nel centro storico, fra chiese e monumenti di pregio storico, si sviluppano invece i percorsi e gli itinerari del Parco Letterario Grazia Deledda. Il territorio di Galtellì risulta popolato sin dall'epoca preistorica, come ben testimoniano le domus de janas, i 19 nuraghi e le tombe dei giganti. Il suo nome deriva probabilmente dal toponimo Castellum, riferito all'edificazione, avvenuta verso la fine dell’XI secolo in contemporanea alla costruzione del borgo, della rocca di Pontes che, dall'alto dei suoi 175 metri, controllava la sottostante valle del Cedrino, transito obbligato da e verso il vicino mare di Orosei.

Galtellì, Domus de Janas (foto Comune di Galtellì, R. Brotzu)

Agli inizi del XII secolo Galtellì viene nominato per la prima volta diocesi. Nel corso del Medioevo Galtellì apparteneva al Giudicato di Gallura e ricopriva un ruolo di primo piano come capoluogo della curatoria omonima che includeva una quindicina di paesi ed era sede vescovile. Il castello, di cui restano alcune rovine, era considerato un punto strategico di enorme importanza e venne più volte ristrutturato e rinforzato durante le lotte tra forze pisane, giudicali e aragonesi. Ceduto in feudo ai baroni Guiso nel 1449, fu abitato dalla nobile famiglia fino alla fine del Quattrocento. Con l'abbandono ed il trasferimento dei Guiso nel vicino centro di Orosei iniziò anche il suo disfacimento. Nell'Ottocento erano ancora visibili due torri, mentre oggi resistono solo alcune strutture basali da cui si può dedurre l'imponente opera militare. La soppressione della diocesi nel 1495 e la conseguente annessione a quella di Cagliari segnò un lento periodo di decadenza. Se attorno al castello e alla cattedrale si è alimentata la storia galtellinese delle origini, è altrettanto vero che il centro abitato si sviluppò intorno alla primitiva sede giudicale (la Curia Regni) che era protetta da due torri (Turri Nighella e Turri Alba) ed affiancata da una chiesetta denominata Santa Maria delle Torri. La tradizione ha poi riconosciuto questa chiesetta come l'attuale parrocchia del Santissimo Crocifisso; la leggenda narra che nel 1612 il crocifisso del Cristo iniziò a sanguinare, accentuando ulteriormente il culto dei fedeli e i loro pellegrinaggi.

Galtellì, Casa Dame Pintor (foto Comune di Galtellì, R. Brotzu)

Fra le strade di Galtellì è ambientato anche il romanzo di Grazia Deledda Canne al vento, dove il paese viene citato con il nome di Galte. A pochi passi dall'ex cattedrale di San Pietro ancora oggi si trova l'abitazione dove soggiornò la scrittrice sarda. Grazie a un servizio di visite guidate è possibile scoprire anche i luoghi immortalati dalla penna dell’autrice nuorese, ad oggi unica donna italiana ad aver vinto il Premio Nobel per la letteratura. Il percorso nei luoghi del narrato si snoda nei sentieri del centro storico: dalla basilica di San Pietro, antica cattedrale impreziosita al suo interno da un ciclo di affreschi di età romanica, alla chiesa del Santissimo Crocifisso in cui è custodita la preziosa e misteriosa statua lignea del Cristo.

Galtellì e la sua comunità mantengono vivo il legame con le tradizioni, manifestandolo in particolare in occasione delle feste religiose. Momento culmine di questa religiosità è rappresentato senza dubbio dalla Settimana Santa in occasione della Pasqua, che conserva canti rituali e pratiche devozionali antiche di secoli. Un altro importante appuntamento è la festa del Santissimo Crocifisso, patrono del paese, in cui la devozione religiosa si fonde con i momenti di intrattenimento. Anche nel periodo estivo Galtellì offre molti appuntamenti interessanti, come la Festa dell’Antico Borgo, durante la quale il centro storico diventa teatro di numerosi spettacoli, con canti e degustazioni di prodotti tipici.

Questo fine settimana la Primavera nel Cuore della Sardegna arriva a Galtellì per farvi scoprire tutti i suoi segreti e le sue tradizioni! Ecco il programma della manifestazione:

SABATO 24 GIUGNO

ORE 10 Inaugurazione ed apertura degli stand espositivi con le produzioni enogastronomiche e artigianali dei paesi della rete Comunità Ospitali della Sardegna e della Valle del Cedrino, lungo le vie del centro storico.

ORE 10:30 Escursioni e visite ai principali luoghi di interesse del paese: il Parco Letterario di Grazia Deledda, le Domus de Janas di Malicas e i monumenti di pregio storico e architettonico, con partenza dal centro storico.

ORE 11:30 Escursioni libere alla statua bronzea del Cristo e al monumento naturale de Sa Preta Istampata, con partenza dal centro storico del paese.

ORE 11:30 Tour per le vie del centro storico con le biciclette elettriche.

ORE 16 Apertura dei laboratori della lavorazione artigianale: preparazione e cottura de su pane carasatu e de sas coconeddas, preparazione e degustazione de sa coffittura, lungo le vie del centro storico del paese.

ORE 17 Cerimonia di premiazione 2ª Biennale 2017, Premio Internazionale Grazia Deledda – The Galtellì Literary Prize. - Sala conferenze dell’Anfiteatro comunale

ORE 21 Spettacolo canoro serale. - Anfiteatro comunale

DOMENICA 25 GIUGNO

ORE 9 Escursioni libere alla statua bronzea del Cristo e al monumento naturale de Sa Preta Istampata, con partenza dal centro storico del paese.

ORE 10 Apertura degli stand espositivi con le produzioni enogastronomiche e artigianali dei paesi della rete Comunità Ospitali della Sardegna e della Valle del Cedrino, lungo le vie del centro storico.

ORE 11:30 Escursioni e visite ai principali luoghi di interesse del paese: il Parco Letterario di Grazia Deledda, le Domus de Janas di Malicas e i monumenti di pregio storico e architettonico, con partenza dal centro storico.

ORE 11:30 Tour per le vie del centro storico con le biciclette elettriche.

ORE 16 Apertura dei laboratori della lavorazione artigianale: preparazione e cottura de su pane carasatu e de sas coconeddas, preparazione e degustazione de sa coffittura, lungo le vie del centro storico del paese.

SABATO E DOMENICA

Nel corso di entrambe le giornate sarà possibile visitare:

  • Chiese delle confraternite di Santa Rughe e de Sas Animas
  • Chiesa di Santa Croce
  • Chiesa della Beata Vergine Assunta
  • Chiesa di San Pietro
  • Museo Etnografico Sa Domo 'e sos Marras
  • Casa Asara
  • Parco Letterario di Grazia Deledda
  • Borgo in miniatura, via Città di Chiampo

Le giornate saranno inoltre allietate dalle esibizioni itineranti dei gruppi folk e dei cori locali