Il paese di Perdasdefogu è situato nella provincia di Nuoro in Sardegna, vanta una storia antica e complessa. Le sue origini risalgono alle epoche prenuragica e nuragica, come attestano i numerosi siti archeologici presenti nel territorio. Durante il Medioevo, il paese fece parte del Giudicato di Cagliari, nella curatoria del Sarrabus. Dopo la caduta del giudicato nel 1258, passò sotto il dominio pisano e successivamente, dal 1323, sotto quello aragonese. Nel 1363, re Pietro IV d'Aragona lo incluse nella Contea di Quirra, feudo dei Carroz e successivamente degli Osorio de la Cueva, fino all'abolizione del sistema feudale nel 1839.
Il toponimo "Perdasdefogu" deriva dal sardo "pietre da fuoco", riferendosi alle pietre calcaree utilizzate nelle fornaci locali. Il nome compare per la prima volta in un documento del 1328. Tra i monumenti religiosi spicca la chiesa pre-romanica di San Sebastiano, risalente al X secolo, caratterizzata da tre navate separate da arcate sostenute da massicci pilastri e un tetto in capriate lignee. Chiusa al culto per decenni, è stata riaperta al pubblico il 17 agosto 1996 grazie all'iniziativa della Pro Loco locale. Nel 1901, Perdasdefogu fu assegnato alla provincia di Cagliari, per poi passare a quella di Nuoro nel 1927. Durante il regime fascista, ospitò diversi confinati politici, tra cui Rosa Raidich nel 1940. Dal XIX secolo, l'economia del paese si è sviluppata grazie ai giacimenti minerari, in particolare di antracite e ferro. La miniera di Nuraghe San Pietro rappresenta una testimonianza significativa di questa attività estrattiva.
Perdasdefogu, situato nell’Ogliastra meridionale a circa 600 metri di altitudine, offre un paesaggio caratterizzato da formazioni geologiche uniche e una ricca biodiversità.
Il territorio è dominato dai Tacchi d’Ogliastra, rilievi calcareo-dolomitici dalla forma caratteristica, e rientra parzialmente nel Parco Geominerario della Sardegna per la presenza di un ex giacimento di antracite. Le rocce calcaree, all’origine del toponimo "pietre di fuoco", modellano un ambiente suggestivo, con corsi d’acqua che formano cascate come quella di Luesu e Rio Sa Luada.
La vegetazione include boschi di leccio, macchia mediterranea a corbezzolo, ginepro, fillirea, erica e timo. Queste specie si estendono tra i tacchi rocciosi, creando un mosaico paesaggistico di grande valore botanico, oggetto di studi scientifici internazionali.
Nel Parco Naturale di Bruncu Santoru, istituito negli anni ’80, sono stati reintrodotti il cervo sardo e il muflone, specie un tempo autoctone. L’area protegge habitat ideali per la fauna locale e ospita sentieri escursionistici circondati da macchia mediterranea.
Il territorio conserva tracce di insediamenti prenuragici e nuragici, come le domus de janas di "Giuanni Puddu" e il nuraghe S’Orcu de Tueri. L’area è anche nota per il Poligono Sperimentale di Salto di Quirra, sede di attività militari e di ricerca.
Perdasdefogu rientra nella zona blu dell’Ogliastra, con una popolazione caratterizzata da elevata longevità. Il contesto ambientale, isolato e ricco di risorse naturali, contribuisce a uno stile di vita tradizionale legato alla cultura agro-pastorale.
La cultura di Perdasdefogu è profondamente radicata nelle tradizioni sarde e si distingue per diversi aspetti legati alla cultura agro-pastorale. Qui, infatti, si continua a parlare il sardo, in una variante locale che mantiene espressioni e vocaboli tradizionali.
Importanti sono le celebrazioni religiose e popolari che si svolgono durante l’anno nel centro ogliastrino. A gennaio con San Sebastiano, a maggio la festa campestre in onore dei santi Barbara e Isidoro, a giugno il patrono S.Pietro e Paolo e la più conosciuta festa del SS. Salvatore 11 12 e 13 settembre conosciuta per la sua processione con “Is Pannusu”. La cultura di Perdasdefogu è profondamente radicata nelle tradizioni agro pastorali. La gastronomia locale riflette queste origini contadine, offrendo piatti semplici ma saporiti, preparati con ingredienti del territorio.
Ruolo fondamentale nel tramandare cultura e tradizioni è portato avanti dalla Pro Loco Foghesina che vede al suo interno il gruppo folkloristico “Silvana Coni”, che promuove la musica e le danze tradizionali sarde sin dal 1986. Un altro importante capitolo della cultura di foghesina è rappresentato dalla compagnia teatrale Sa Brulla, che da oltre vent'anni porta in scena spettacoli teatrali in lingua sarda. Un elemento distintivo della cultura locale è il costume tradizionale maschile, che include una cintura in cuoio ("sa brenta") e un mantello in orbace nero ("su saccu 'e coddusu"). Perdasdefogu ospita da vari anni eventi culturali, tra cui il festival letterario ideato dallo scrittore Giacomo Mameli “7 Sere 7 Piazze 7 Libri” che sottolinea l'importanza della lettura nella comunità.