Cuore della Sardegna

La felice posizione sui rilievi che circondano il massiccio del Gennargentu ha reso Aritzo un apprezzato centro di villeggiatura, già scelto nella preistoria come punto strategico dalle antiche civiltà sarde.

Nel XIX secolo il paese iniziò a trarre beneficio economico dal turismo montano per la salubrità dell’aria, la ricchezza delle sue terre, caratterizzate dai meravigliosi boschi di castagni e noccioli, e le sue numerosissime sorgenti di acqua purissima.

L’area abbonda di boschi di noccioli e di castagni dal cui legno si producono i rinomati manufatti dell’artigianato locale che rappresenta ancora oggi un’importante attività economica.

Il turismo ambientale è un’altra risorsa del centro montano: molti visitatori percorrono i suggestivi sentieri che conducono alle bellezze del territorio come Su Texile e le antiche neviere.

Il tacco di Su Texile è una roccia di formazione calcarea che spunta da un rilievo come un cocuzzolo isolato e presenta pareti verticali molto ripide. Testimone dell’era mesozoica che si staglia solitario nel panorama, il tacco è divenuto un simbolo identificativo dell’intera zona.

Abili e ingegnosi gli abitanti di Aritzo si resero famosi per la costruzione de "sas domos de su nie" ossia le "case della neve". Risalgono al Seicento le prime notizie scritte sulla costruzione di questi profondi pozzi in cui veniva conservata la neve: raccolta nel massiccio del Gennargentu durante l’inverno dai "niargios" e pressata nelle neviere, veniva ricoperta da uno spesso strato di felci, poi da tronchi e terra affinché potesse essere venduta durante l’estate per refrigerare cibi e bevande in diversi centri della Sardegna.

Da questa importante industria nacque una delle più rilevanti attività commerciali del paese: la preparazione della celebre carapigna, una sorta di delizioso sorbetto al limone confezionato lavorando limone, zucchero e acqua nelle apposite sorbettiere refrigerate con la neve raccolta dalle domos de su nie. Ancora oggi questo prodotto della gastronomia locale è presente nelle sagre e nelle feste più importanti dell’Isola.

Il grazioso centro storico conserva le tipiche case in scisto e fango con i lunghi balconi in legno, opera di abili artigiani locali che hanno fatto dell’intaglio una vera e propria arte.

Tra le antiche abitazioni vi è l’edificio settecentesco delle vecchie carceri spagnole. Lo stabile è realizzato nello stile tradizionale ed è caratterizzato da un sottopassaggio a sesto acuto chiamato “sa bovida” (la volta) da cui deriva il nome delle prigioni. All’interno vi sono le antiche celle ora utilizzate come spazi espositivi per l'allestimento di “Bruxas”, una mostra dedicata alla magia e alla stregoneria, che comprende una sezione relativa all'Inquisizione in Sardegna tra XV e XVII secolo.

Vi aspettiamo sabato 28 e domenica 29 ottobre ad Aritzo: scarica il programma completo e la cartina del paese.


“Sagra delle castagne e delle nocciole 2023”

Sabato 28 ottobre:

ore 09:00: Escursione guidata ai castagneti secolari di “Geratzia”

ore 09:30: “Dipingi Aritzo” - Concorso di pittura 

ore 10:00: 

  • Apertura degli stand dell’artigianato e dell’agroalimentare
  • Apertura del percorso museale aritzese

ore 16:00: Distribuzione gratuita di caldarroste e vino novello

ore 17:00: Artisti di strada, musiche e giocolieri

ore 18:00: “I sapori della castagna” e “I dolci di nocciola della tradizione aritzese” - Percorso degustativi

ore 21:00: Spettacolo musicale

 

Domenica 29 ottobre:

ore 10:00: Apertura degli stand dell’artigianato e dell’agroalimentare

ore 11:00: Degustazione caldarroste e vino novello

ore 12:00: Eventi di spettacolo 

ore 15:00: Spettacolo folk | P.zza Bastione

ore 21:00: Fuochi d’artificio