Cuore della Sardegna

Nella vicinissima località di Bau Laddei scorre il riu Saraxinus che confluisce nel Flumendosa creando scenari particolarmente suggestivi. Una rigogliosa foresta di lecci, all’interno del complesso forestale del castagno, ricopre il vasto altopiano calcareo di Corongia dove si possono ammirare imponenti falesie e le eccezionali creste rocciose di Is Breccas tra cui si innalzano gli spettacolari pinnacoli di calcare erosi dai fattori atmosferici e dal tempo. Racchiusi dal bosco si conservano notevoli esemplari di tassi, ginepri oltre alle splendide peonie e orchidee selvatiche. Non mancano gli alberi di castagne, nocciole, noci e ciliegi che nel Novecento hanno reso famoso il paese per la loro grande produzione. Questo è il regno del cinghiale, della  martora e del gatto selvatico ma anche dell'aquila e dell’astore.

Tra sentieri incontaminati e paesaggi mozzafiato si scoprono angoli quasi magici come la delicata cascatella di S’Istiddiosa formata dal piccolo rio Bauzzoni: numerose goccioline, precipitando dalle rocce, formano una miriade di fili d’acqua che discendono dalle pareti ricoperte di muschio.

La storia di Gadoni narra di una terra di passaggio e di incontro di antichi popoli che sfruttavano le risorse minerarie di Funtana Raminosa: qui i  Nuragici fondevano il rame per realizzare le antiche sculture simbolo dell’età del Bronzo in Sardegna. Per estrarre il prezioso metallo Fenici, Cartaginesi e Romani vi scavarono diverse gallerie poi riutilizzate nel XX secolo.I

Gadoni, miniera (foto Archivio Aspen, R. Brotzu)

ll sito nei primi decenni del Novecento si trasformò in un vero e proprio villaggio minerario con la concessione allo sfruttamento delle sue risorse ad una società italo-francese creata dall’avvocato Paolo Guinebertière. L’ottima resa del minerale portò a un progressivo aumento della produzione fino alla crisi e alla sospensione dell’attività negli anni ’80 del Novecento. Grazie a interventi di recupero e valorizzazione il villaggio minerario con gli impianti e le sue gallerie sono oggi visitabili e fanno parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall’UNESCO.

Secondo una leggenda popolare la denominazione del centro e la sua origine deriverebbero da un fuggiasco, un pastore di Arzana di nome Cadoni, che si trasferì nel XV secolo con la sua famiglia e il suo gregge a Mammàtulu, la località su cui sorge il nucleo più antico del paese. Vi è anche una teoria che farebbe risalire il toponimo al nuraghe Adoni, compreso nei suoi territori fino al XV secolo quando, a seguito della spartizione delle terre tra i feudatari, venne attribuito al paese di Villanovatulo.

Simbolo del paese e della sua storia, il villaggio minerario di Funtana Raminosa custodisce numerose testimonianze delle antiche civiltà che abitarono le terre di Gadoni.

VENERDÌ 2 DICEMBRE
ORE 16
Apertura manifestazione. Apertura e visita alle domus antigas, mostre, magasinos ed esposizioni di prodotti locali.

Gadoni, accensione falò (foto Archivio Aspen, R. Brotzu)

SABATO 3 DICEMBRE
ORE 9:30
Apertura e visita alle domos antigas, alle mostre e alle esposizioni.

ORE 10
Visita agli stand ed esposizione di prodotti locali.

ORE 16:30
Rassegna premio Is frakeras 2016.

ORE 18
Coloris, sfilata di costumi tradizionali in ricordo di tziu Antoni Idda. Partecipano: gruppo folk S. Barbara di Gadoni e i gruppi folk di Aritzo, Guasila, Laconi, Villanovatulo, Ortueri, Villasalto e Tonara.

ORE 19
Accensione del falò e ricordo di tziu Antoni Idda.

ORE 21:30
Notti e Prendas, esibizione dei gruppi folk S. Barbara di Gadoni e dei gruppi folk di Aritzo, Guasila, Laconi, Villanovatulo, Ortueri, Villasalto e Tonara. Presenta Ottavio Nieddu.

Gadoni, pane (foto Archivio Aspen, M.C. Folchetti)

DOMENICA 4 DICEMBRE
ORE 9
Apertura e visita alle domus antigas, alle mostre e alle esposizioni locali.

ORE 9:30
Visita agli stand ed esposizione di prodotti locali. Atobios de coloris, lungo le vie del centro storico con i costumi tradizionali. Con la partecipazione di: coro polifonico Boghes de Gaudiu Onu, gruppo folk S. Barbara di Gadoni, Maimoni e Grastula (maschera tradizionale), Le Prioresse di Desulo, Trio Figulinas, Coro Montanaru di Desulo, Launeddas del Sinis, gruppo folk Desulo, Amici di Fara, Musica Etnica Itinerante, fisarmoniche di Ignazio Erbì. Presenta Ottavio Nieddu.

ORE 15:30
Preparazione de sa frakera e is concas de mortu.

ORE 16:45
Is frakeras. Riproposizione dell’antico rito.

ORE 17:30
Degustazione a base di piatti tipici della Barbagia. A cura del Centro commerciale naturale di Gadoni.

ORE 18:30
Cantos e ballos de pratza. Rassegna di balli e canti intorno al falò. Chiusura della manifestazione con i fuochi pirotecnici.