Cuore della Sardegna

Grazia Deledda, Premio Nobel per la letteratura nel 1927, rappresenta una delle maggiori esponenti del panorama culturale-letterario nuorese. Nata il 28 settembre del 1871 era la quinta figlia di Giovanni Antonio Deledda, sindaco di Nuoro nel 1892, appassionato di poesia e anch'egli compositore di alcuni versi in sardo.

Grazia interruppe gli studi in quarta elementare e completò la sua istruzione con delle lezioni private di latino, italiano e francese. Nel 1888, a soli 17 anni, pubblicò il primo racconto, “Sangue sardo”, sulla rivista romana “Ultima moda”. Una prima vera svolta nella vita letteraria della giovane Grazia ci fu quando l’autrice, poco più che ventenne, iniziò a collaborare con un’altra rivista, “Natura ed Arte”, il cui direttore decise di coinvolgerla in un progetto di studio sul folklore nella Penisola. L’approfondimento in chiave etnografica che la Deledda fece del contesto agropastorale sardo e barbaricino inciderà profondamente sulla poetica della giovane autrice che concentrerà la propria ricerca sul grande potenziale narrativo della propria regione d’origine. Da questo momento la Sardegna diverrà quindi lo scenario prediletto della scrittrice, spaziando da antiche leggende a cronache locali.

Dopo il trasferimento nella Capitale, grazie al contatto con l’ambiente romano, la Deledda acquisirà la completa maturità, culminata con la produzione di alcune delle sue opere più note ed importanti come “Cenere”, “L’Edera”, “Canne al vento”, “Marianna Sirca” e “La madre”, in cui l’ambientazione regionale si arricchisce di trame narrative più sfumate, capaci di conquistare un pubblico sempre più ampio. Anche il linguaggio della scrittrice subisce una notevole evoluzione mirabile, arrivando a distinguersi per una ricchezza lessicale di altissimo livello. Grazia Deledda morì ancora giovane nel 1936, vittima di un male incurabile, lasciando incompiuta la sua ultima opera autobiografica, “Cosima, quasi Grazia”, che apparirà nel settembre dello stesso anno sulla rivista Nuova Antologia e verrà edita col titolo “Cosima”. Nel 1959 la salma della scrittrice venne riportata a Nuoro, dove riposa nella Chiesa della Solitudine, mentre la sua casa natale, nel centro storico di Nuoro (Santu Predu), è adibita a museo.

Per scoprire delle altre curiosità ed approfondire la vostra conoscenza sul personaggio di Grazia Deledda visitate il sito del Distretto Culturale del Nuorese.