Cuore della Sardegna

Lula, grotte di Sos Omines agrestes (foto Sardinia Digital Library, D.Ruiu)

Le rigogliose foreste di Lula hanno fatto ipotizzare che il toponimo sardo Lùvula/Lùgula, derivi dal termine d’origine etrusca “lucus” ossia “bosco sacro”.

Il suo territorio, infatti, è ricco di domus de janas, sepolture chiamate localmente “concheddas”, splendide grotte nel Mont’Albo, adattate ad usi religiosi e funerari, come quella di Sos Omines agrestes, mentre in epoca nuragica furono erette inaccessibili torri su aspri rilievi, tombe dei giganti e incantevoli villaggi.

Nel XIX secolo la produzione industriale delle miniere di Sos Enattos, Guzzurra, e Arghentaria influì notevolmente sullo sviluppo e sulla cultura del centro. Qui avvennero i primi scioperi dei minatori sardi nel 1899. L’attività è cessata definitivamente negli anni Novanta del Novecento e i siti sono stati oggetto di opere di recupero e valorizzazione. Dal 2001 le miniere di Lula sono entrate a far parte del Parco Geominerario della Sardegna, riconosciuto dall’UNESCO per il grande valore storico, culturale e naturalistico.

Lula, cime del Mont'Albo (foto Sardinia Digital Library, D.Ruiu)

Incorniciato dalle due cime gemelle di Punta Catirina e Punta Turuddò, alte entrambe 1127 metri, il paese di Lula si sviluppa in un’area di grandi bellezze naturalistiche ai piedi del gigante calcareo del Mont’Albo.

Il massiccio è stato dichiarato Sito di Interesse Comunitario dall’Unione Europea per i numerosi endemismi vegetali e faunistici. Immersi in una natura quasi incontaminata vivono diverse specie animali: il Geotritone del Mont’Albo, il muflone, il gatto selvatico, la martora, il corvo imperiale, il gracchio corallino e l’aquila reale.

Tutto il rilievo è caratterizzato da straordinarie gole e grotte che ne fanno il luogo ideale per l’arrampicata sportiva e gli appassionati di speleologia. L’erosione della roccia calcarea causata dalle piogge ha creato spettacolari fenomeni carsici come i graziosi pianori, dove si potrà incontrare qualche antico ovile come su coile nella radura Sa de Mussinu.

Lula, Santu Frantziscu de Lùvula (foto Sardinia Digital Library)

A soli 2 km a sud del paese si incontra il celebre santuario campestre chiamato Santu Frantziscu de Lùvula”, di cui scrisse il premio Nobel Grazia Deledda. La chiesa, secondo la tradizione, sarebbe stata costruita da un bandito nuorese per grazia ricevuta.

Lula, su Filindeu (foto Sardinia Digital Library)

La festa, che si celebra ogni anno a maggio e a ottobre, richiama numerosi pellegrini specialmente dalla città di Nuoro, che nella notte percorrono circa 30 km a piedi per arrivare in mattinata al santuario. Qui viene offerto il caratteristico piatto di minestra con su Filindeu, una speciale pasta prodotta per l’occasione formata da sottilissimi fili disposti a strati e fatti essiccare per poi essere cotti nel brodo di pecora e formaggio.